Nel cuore dello sviluppo software moderno e della filosofia DevOps, si trova un concetto fondamentale: il controllo di versione. Ogni volta che un team di sviluppatori lavora su un progetto, ha bisogno di una struttura capace di tracciare le modifiche, gestire collaborazioni e garantire che nessuna riga di codice venga persa o sovrascritta in modo irreparabile.
In questo contesto, Git - un sistema di controllo di versione distribuito creato da Linus Torvalds nel 2005 - ha rivoluzionato il modo in cui il codice viene scritto, condiviso e mantenuto. Ma Git, da solo, non è che una parte della storia. Le piattaforme che lo potenziano, come GitHub e GitLab, sono diventate strumenti centrali per milioni di sviluppatori nel mondo.
GitHub è forse la piattaforma più conosciuta nel panorama tech. Nata nel 2008, è cresciuta rapidamente diventando il punto d’incontro privilegiato per sviluppatori, aziende e progetti open source. Il suo successo è stato tale che, nel 2018, Microsoft ha deciso di acquisirla per 7,5 miliardi di dollari in azioni. Un’acquisizione strategica, che ha permesso all’ecosistema GitHub di crescere ancora di più, integrandosi meglio con altri strumenti Microsoft come Visual Studio Code e Azure. GitHub si è sempre distinta per l'attenzione alla collaborazione tra sviluppatori: repository pubblici e privati, richieste di modifica del codice (pull request), gestione delle issue e una community globale sono i suoi punti di forza principali.
GitLab, invece, ha una storia diversa. Nato nel 2011 da un’idea di due sviluppatori ucraini e cresciuto come progetto open source, GitLab ha puntato sin dall’inizio a offrire una piattaforma DevOps completa. La sua ambizione è chiara: permettere ai team di pianificare, sviluppare, testare, rilasciare e monitorare software in un’unica soluzione integrata. A differenza di GitHub, GitLab è interamente open source nella sua versione Community, e molte aziende – inclusa SparkFabrik - lo scelgono proprio per questa filosofia e per la possibilità di ospitarlo on-premise, garantendo un controllo totale sui dati e sui flussi di lavoro.
Nonostante le differenze, GitHub e GitLab condividono molte basi comuni. Entrambe si appoggiano a Git e ruotano attorno al concetto di repository, cioè l’archivio dove risiede il codice sorgente. All’interno di un repository si possono creare branch, ovvero ramificazioni del codice per sperimentare nuove funzionalità o risolvere bug senza toccare la versione principale. Il fork è invece una copia di un progetto che consente a un altro sviluppatore di lavorarci liberamente, magari per proporre miglioramenti o nuove funzionalità. Infine, le pull request (o merge request, nel linguaggio di GitLab) rappresentano il momento in cui un contributo esterno viene proposto per essere integrato nel codice originale: una pratica che, oltre a incentivare la collaborazione, rafforza anche i processi di revisione e qualità.
Vediamo nella tabella di seguito quali sono le differenze principali tra GitHub e GitLab.
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GitLab (CE & EE) |
GitHub (Free, Team, Enterprise) |
CI/CD |
Pipeline CI/CD nativa e Built-in senza componenti esterni |
Funzionalità “GitHub Actions” + Marketplace |
Hosting |
Cloud SaaS / Self-hosted gratuito (CE) |
Cloud SaaS / Enterprise Server a pagamento (da 21 USD) |
Open Source |
Versione Community completamente open source |
Piattaforma proprietaria, codice non disponibile |
Piani & Prezzi |
Free (400 min CI), Premium (29 USD/user), Ultimate (quotazione ad-hoc) |
Free (2 000 min CI), Team (4 USD/user), Enterprise (21 USD+) |
Flussi di lavoro |
GitLab Flow: branch prod, ambienti (uat, staging), release branch |
GitHub Flow: branch master sempre rilasciabile, feature branch |
Integrazioni |
Native connectors: Jira, Kubernetes, DevSecOps tool, Docker |
Ecosistema esterno: Actions Marketplace, Apps, Azure, Jenkins |
UI / Usabilità |
Interfaccia all-in-one, tutti i tool accessibili da un’unica UI |
Interfaccia modulare, plugin e app da installare separatamente |
Terminologia |
“Merge Request” per proposte di integrazione |
“Pull Request” come meccanismo di code review |
L’intelligenza artificiale sta trasformando lo sviluppo software, offrendo nuove possibilità a chi scrive codice ma anche a chi si occupa di software security, test e rilascio. Se prima l’AI era una componente sperimentale, oggi le moderne piattaforme DevOps e DevSecOps integrano l’AI direttamente nei flussi di lavoro, come abbiamo approfondito nel nostro approfondimento su AI, DevOps e PlatformEngineering. La capacità dell’AI di analizzare grandi volumi di dati in tempo reale, imparare dai comportamenti degli sviluppatori e fornire assistenza contestuale apre scenari che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza.
In questo contesto emergono due protagonisti assoluti: GitHub Copilot e GitLab Duo. Entrambe rappresentano l’incarnazione dell’AI applicata al ciclo di vita del software, anche se con approcci e filosofie diverse.
GitHub Copilot, sviluppato in collaborazione con OpenAI, è stato uno dei primi strumenti a portare l’AI generativa nelle mani degli sviluppatori. Introdotto ufficialmente nel 2021, si è rapidamente diffuso grazie alla sua capacità di suggerire interi blocchi di codice a partire da semplici commenti o righe iniziali, riducendo drasticamente i tempi di scrittura e migliorando la produttività. Oggi Copilot è in grado di spiegare il significato di funzioni complesse, suggerire test automatici e persino assistere nella revisione del codice, diventando una sorta di pair programmer virtuale sempre attivo.
GitLab Duo si muove nella stessa direzione ma con una visione più ampia legata al concetto di DevSecOps. L’obiettivo non è solo supportare lo sviluppatore durante la scrittura del codice, ma estendere l’AI a tutta la pipeline: dalla generazione automatica di documentazione tecnica, fino alla gestione delle vulnerabilità e alla creazione di policy di sicurezza intelligenti. Tra le funzionalità attuali troviamo suggerimenti contestuali durante l’editing, generazione di descrizioni per le merge request, assistenza in linguaggio naturale attraverso una chat integrata, e capacità predittive per il rilevamento precoce di errori o problemi di compliance.
Entrambe le soluzioni rappresentano esempi concreti di AI for software development, una categoria in crescita che unisce intelligenza artificiale, automazione e ingegneria del software. Sebbene siamo ancora agli inizi, le prospettive sono chiare: strumenti come Copilot e Duo stanno contribuendo a ridefinire cosa significhi scrivere codice, aprendo la strada a un paradigma dove l’intelligenza artificiale sarà sempre più presente, non per sostituire gli sviluppatori, ma per potenziarne le capacità. Le piattaforme DevOps del futuro, sempre più intelligenti, collaborative e sicure, passeranno inevitabilmente da qui.
La decisione di standardizzare GitLab nasce dalla volontà di abbracciare una filosofia open source che ricalca esattamente i valori di SparkFabrik. Nel nostro Company Playbook, disponibile pubblicamente, vengono definite le policy, le best practice e i processi basati su GitLab, a partire dal flusso di lavoro fino al ciclo di vita delle merge request.
GitLab, nella sua edizione Community, offre piena trasparenza del codice sorgente, consentendo audit e ispezioni dirette; garantisce controllo assoluto sulla piattaforma e flessibilità nell’estensione o personalizzazione delle funzionalità grazie allo schema open core. Questo approccio riduce il rischio di lock-in e allinea perfettamente la piattaforma ai nostri valori di condivisione e innovazione continua.
Pur privilegiando GitLab, in SparkFabrik riconosciamo il ruolo di GitHub nell’ecosistema open source globale. GitHub viene utilizzato quando:
Questa scelta ibrida ci permette di mantenere la massima adattabilità alle richieste del mercato, garantendo in ogni caso processi chiari e documentati tramite il nostro Company Playbook, dove sono descritti i criteri di selezione della piattaforma per ogni progetto.
La preferenza di SparkFabrik per GitLab si fonda su una visione aziendale che valorizza trasparenza, controllo, flessibilità e indipendenza, mentre l’uso di GitHub è circoscritto a specifiche esigenze di progetto o di cliente, mantenendo sempre elevati standard di governance e documentazione.
La scelta tra GitHub e GitLab dipende principalmente dalle esigenze specifiche del tuo team e del progetto. GitLab si distingue per l’integrazione nativa della CI/CD e per l’approccio “tutto-in-uno”, offrendo una soluzione pronta all’uso e completamente open source. GitHub, invece, eccelle per l’estensibilità del suo ecosistema grazie a GitHub Actions e a un vasto Marketplace di workflow preconfezionati, risultando spesso più economico nei piani base.
Non esiste una piattaforma “migliore” in assoluto: la scelta dipende dalle tue specifiche esigenze di team, progetto, budget e strategia. Tuttavia, per chi valorizza l’open source, la CI/CD integrata e il controllo completo, GitLab si rivela spesso l’opzione più solida e vantaggiosa. GitHub rimane invece la soluzione più flessibile ed economica per team piccoli e progetti che prediligono un ecosistema esterno di integrazioni.
Chi cerca una piattaforma “tutto-in-uno” riducendo la toolchain sprawl troverà in GitLab la soluzione ideale, grazie a CI/CD, gestione del ciclo di vita completo e DevSecOps integrati. Nel confronto dei piani a pagamento, GitHub Team (4 USD/user/mese) vs GitLab Premium (29 USD/user/mese) evidenzia un divario di prezzo che può rendere GitHub più appetibile per team con budget ridotti.
In SparkFabrik promuoviamo attivamente una visione in cui l’open source non è solo una questione di licenza, ma un vero e proprio manifesto culturale. Nel nostro “Open Source Consumption Manifesto”, sottolineiamo l’importanza di adottare linee guida chiare per integrare in modo sicuro ed efficace il software open source nei processi aziendali, valorizzando la condivisione delle best practice e il coinvolgimento della community. Durante l’Open Source Day 2025, i nostri esperti hanno ribadito che l’open source è “più di codice: è una filosofia collaborativa che guida l’innovazione”. Ed è così anche nel contesto GitLab, dove i benefici dell'approccio open source riflettono i valori di un’innovazione sana, fatta di trasparenza, responsabilità e agilità:
In definitiva, possiamo dire che la scelta di GitLab rispecchia la volontà di abbracciare una cultura basata sull’innovazione aperta. Paolo Mainardi, co-founder e CTO di SparkFabrik, sostiene che un approccio “open by default” è essenziale per costruire soluzioni resilienti e sicure, valorizzando il contributo di ogni stakeholder.
In ogni progetto, SparkFabrik integra GitLab per garantire trasparenza nei processi, flessibilità nelle personalizzazioni e un ecosistema dinamico di partner e community. L’adozione di GitLab Community Edition consente a noi (e alle aziende che si affidano a noi), di allinearsi a una visione di sviluppo sostenibile, collaborativo e strategicamente indipendente, tutti valori cardine della filosofia open source.