FinOps e GreenOps: gestione efficiente e green del cloud

All’interno di un panorama tecnologico in continua evoluzione, il cloud management e, in particolare, il modello FinOps, consentono di governare i crescenti costi delle infrastrutture e servizi Cloud. Le spese per il Cloud hanno infatti iniziato a lievitare progressivamente per molte aziende, destando l’attenzione di chi, all’interno di una organizzazione, tiene il polso dei costi operativi.

Se a questo trend ci aggiungiamo la crescente attenzione delle aziende alle tematiche di sostenibilità, sia del business che dell’IT, abbiamo la situazione perfetta per far sì che pratiche come il GreenOps diventino una naturale estensione dei modelli operativi delle aziende. 

FinOps e GreenOps sono evidentemente metodologie collegate, anche se non esiste una chiara e netta demarcazione che lasci capire dove le responsabilità del FinOps finiscano e quelle del GreenOps inizino. Tuttavia, in pura ottica agile, è bene che i due framework lavorino di concerto per raggiungere l'obiettivo comune: una gestione efficace ed ecologica del Cloud.

FinOps: la gestione finanziaria dei servizi cloud

La FinOps Foundation definisce in questo modo il modello: “FinOps è una disciplina di gestione finanziaria del cloud in continua evoluzione e una pratica culturale che consente alle organizzazioni di ottenere il massimo valore aziendale aiutando i team di ingegneria, finanza, tecnologia e business a collaborare nelle decisioni di spesa basate sui dati.”

Il termine FinOps fa quindi riferimento a una disciplina e a un mindset culturale adottato da una organizzazione che cerca di promuovere una collaborazione tra diversi reparti dell’azienda per ottimizzare le spese IT. In particolare, i team che sono chiamati al confronto da FinOps, a beneficio del cloud financial management aziendale e del business stesso, sono il reparto Finance e i team DevOps

Questo dialogo interno è orientato a massimizzare il valore prodotto, bilanciando velocità, costi e qualità, senza tralasciare come e quanto la spesa (in questo caso dei servizi Cloud) influisca sul risultato finale. In altre parole, con FinOps il fine non giustifica la spesa sempre e comunque. Ogni decisione che riguarda le spese legate alla gestione del Cloud viene condivisa e valutata attraverso un processo decisionale data-driven che prevede tre ambiti di intervento*:

  1. Ottimizzazione: attraverso la mappatura dell’utilizzo delle applicazioni aziendali
  2. Chargeback dei costi delle diverse applicazioni, tramite l’uso di una politica di tagging
  3. Previsione dei costi grazie a strumenti avanzati che possano aiutare a comprendere picchi e cali di attività

(*fonte: Osservatorio Cloud Transformation PoliMi) 

Questo approccio vuole consentire ai team, e all’organizzazione stessa, di acquisire progressivamente maggiore consapevolezza e padronanza delle leve di ottimizzazione che il Cloud mette a disposizione. Si giunge così ad una gestione finanziaria del Cloud efficiente e a una responsabilità finanziaria condivisa, come abbiamo visto nel dettaglio nell’articolo FinOps: perché passare alla gestione finanziaria del Cloud.

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GreenOps: la gestione ecologica dei servizi cloud

Così come FinOps, anche GreenOps è definito come un modello operativo che si fonda sulla collaborazione interna e sfrutta tecnologie, tecniche e approcci progettati per massimizzare l'efficienza nel cloud. L’obiettivo specifico di GreenOps è quello di ridurre l'impatto ambientale, misurato in termini di emissioni di CO2. 

Ma il settore tecnologico influisce davvero in modo significativo sulle emissioni globali? La risposta affermativa arriva dai dati della FinOps Foundation, secondo cui le emissioni di gas serra globali del settore tecnologico sono paragonabili o superiori a quelle dell'industria dell'aviazione, pari rispettivamente al 3% e al 2% del totale delle emissioni. All'interno del 3% di emissioni attualmente imputabili al settore tecnologico, i data center producono circa l'1% delle emissioni di gas serra e consumano energia elettrica equivalente a 200-250 TWh. Ma la parte più preoccupante deve ancora venire: secondo gli analisti del settore, se non si prenderanno misure adeguate, le emissioni del settore tecnologico saliranno fino al 10% delle emissioni globali entro un decennio.

FinOps & GreenOps best practice

Appurato che è necessario adottare misure per gestire le risorse tecnologiche in modo più sostenibile, vediamo quali sono le misure che si possono adottare. L’ottimizzazione delle risorse ed emissioni può avvenire in vari modi, alcuni più infrastrutturali, altri più operativi. Ecco nove esempi di pratiche per una gestione Green delle proprie risorse:

  1. l'utilizzo di risorse con un migliore raffreddamento;
  2. materiali di costruzione più ecologici;
  3. sistemi di controllo più intelligenti; 
  4. implementare il riutilizzo del calore e dell'acqua prodotti; 
  5. migliorare la gestione dei rifiuti;
  6. spegnere le risorse durante le ore di inattività;
  7. scegliere una regione che utilizza energia rinnovabile (ad esempio i paesi nordici);
  8. sviluppare un'architettura efficiente dal punto di vista energetico per i carichi di lavoro;
  9. utilizzare soluzioni Cloud Native (ad esempio tecnologie serverless basate su eventi). 

Per approfondire, ti consigliamo di leggere l’articolo che abbiamo dedicato al Green Cloud Computing.

FinOps e GreenOps: come combinarli per una gestione integrata

Se da un lato FinOps ci permette di tenere sotto controllo la spesa IT e i costi legati al Cloud, GreenOps ci permette di tenere sotto controllo i grammi di CO2 equivalente emessi dalla nostra infrastruttura (utilizziamo il termine generico infrastruttura, ma si parla di scenari full Cloud o anche ibridi). 

Le due metodologie si pongono quindi obiettivi diversi, tuttavia - specialmente in scenari full Cloud - sono strettamente collegate. Un tratto comune tra GreenOps e FinOps è l'ottimizzazione delle risorse cloud attraverso il corretto dimensionamento.

Una istanza di macchina virtuale più potente, costerà di più e, a seguito di una maggiore richiesta di energia elettrica, per funzionare genererà un numero maggiore di emissioni. Questa correlazione fa capire come sia necessario integrare questi due mondi per ottenere il giusto bilanciamento tra costi, emissioni e potenza richiesta

Strumenti di mercato come quelli proposti da Cycloid e come Kubecost, vanno ad integrare all’interno dei moduli di Cost Management la visualizzazione dei dati di carbon footprint, dando così una visione a 360 gradi delle emissioni. Questa misura delle emissioni è un processo che possiamo definire deterministico, in quanto tiene conto dell’utilizzo (in una determinata finestra temporale) di CPU, Memoria, Storage e Rete e, tramite fattori quali la PUE (Power Usage Effectiveness), converte misure quali Kwh in grammi di CO2 equivalente (CO2-eq). Ecco un video utile per avere una panoramica sui tool dedicati a FinOps e GreenOps.

Il ruolo dei provider di servizi cloud

È Importante capire come aziende come Google, Microsoft e Amazon intendono impegnarsi per rendere quanto più sostenibile ed efficiente possibile l’operatività dei loro datacenter.  Sotto questo aspetto il ragionamento si complica. Non si parla più di emissioni derivanti da software poco performanti o ottimizzati, ma piuttosto della progettazione dell’infrastruttura fisica del datacenter stesso. Sotto questo punto di vista, un Cloud Provider ha a disposizione tre leve principali per migliorare la propria sostenibilità: 

  • PUE (Power Usage Effectiveness)
  • WUE (Water Usage Effectiveness)
  • Waste management

PUE (Power Usage Effectiveness)

Il PUE è una metrica che misura l'efficienza con cui un data center consuma e utilizza l'energia che alimenta il data center, incluso il funzionamento di sistemi come l'alimentazione, il raffreddamento e il funzionamento dei server, delle reti di dati e delle luci. Più il numero PUE è vicino a "1", più efficiente sarà l'uso dell'energia.

WUE (Water Usage Effectiveness)

L'efficacia dell'utilizzo dell'acqua (WUE) è un altro parametro chiave e viene calcolato dividendo il numero di litri d'acqua utilizzati per l'umidificazione e il raffreddamento per la quantità totale annua di energia (misurata in kWh), necessaria per far funzionare le nostre apparecchiature IT del data center.

Waste management

L’obiettivo è massimizzare la circolarità dei materiali, per arrivare quanto più possibile ad un Data Center certificato Zero Waste (es: minimizzare la plastica monouso, utilizzare server datati per altri scopi ecc.)

Vantaggi e sfide dell'integrazione di FinOps e GreenOps

Nell’implementazione di una metodologia GreenOps e FinOps possiamo presumere che i risultati saranno per lo più indiretti o, quantomeno, non direttamente percepibili dai nostri utenti finali. Un software più snello, un’architettura cloud ottimizzata, una maggiore consapevolezza dei costi e di quanto costa un’unità/feature in termini di consumo di risorse Cloud sono risultati apprezzabili, ma non immediatamente percepibili. 

Le sfide invece, come ogni approccio che richiede un cambio del modello operativo e un cambiamento culturale, saranno decisamente più visibili a tutti gli stakeholder. Possiamo classificarle in tre aree principali: 

  1. Avere una visibilità chiara e reale sui dati di emissione e costo non è sempre facile per le organizzazioni.
  2. Anche la comprensione effettiva dei dati raccolti può richiedere tempo (ragionare in termini di CO2-eq non è immediato quanto paragonare quello stesso set di emissioni con un numero di viaggi in aereo)
  3. Infine, definire e implementare azioni concrete per diminuire i costi e le emissioni richiede uno sforzo a più livelli dell’organizzazione.

Conclusione: da dove partire

Abbiamo visto che sia FinOps che GreenOps mirano alla massima efficienza. Nel primo caso il focus è evitare lo spreco di risorse finanziarie, nel secondo, si mira a ridurre ogni spreco per minimizzare l’impatto ambientale. 

Gli intenti sono indubbiamente utili e condivisibili, tuttavia non mancano le sfide. Arrivare ad un livello di visibilità e comprensione della propria infrastruttura tale da avere una misurazione granulare e precisa delle emissioni, oltre che dei costi, è da considerare un punto di arrivo ambizioso. E possiamo ritenere questo come il primo dei necessari step per adottare le metodologie FinOps e GreenOps. Sarà quindi indispensabile seguire un programma di trasformazione strutturato, che coinvolga tutti i reparti dell’organizzazione.

 

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